In rete con le università e i centri di ricerca toscani e in contemporanea con le iniziative organizzate in oltre 340 città europee, la Scuola IMT ha aperto le sue porte a tutti coloro che hanno voluto scoprire che cosa è e come si fa ricerca scientifica. E la città ha risposto con entusiasmo e curiosità.
In centinaia ieri (28 settembre) hanno raggiunto il complesso di S. Francesco per partecipare a “Bright-La notte delle ricercatrici e dei ricercatori in Toscana”, visitare gli stand della ricerca, partecipare ai test e ai laboratori, parlare con i ricercatori e prendere parte alle varie iniziative organizzate dalla Scuola. Per i più piccoli non è mancata la ormai tradizionale merenda nei chiostri, tra una caccia al monumento, un laboratorio a metà tra origami e ingegneria e la musica della street band.
Nel saluto rivolto alla cittadinanza, il direttore della Scuola IMT, Pietro Pietrini, ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile il successo di Bright e ha sottolineato come il sapersi interrogare sul perché delle cose porta alla conoscenza, unica arma contro il pregiudizio e le semplificazioni dell’anti-scienza.
In serata la festa si è quindi spostata in piazza San Francesco dove il dj-set curato dagli studenti della scuola di musica Jam Academy e poi le sonorità rock e blues di Andrea Biagioni & The dirty rabbits hanno fatto ballare e cantare il pubblico presente.
Bright-La notte delle ricercatrici e dei ricercatori in Toscana è organizzato delle Università di Firenze e Pisa, dell’Università per Stranieri di Siena, della Scuola Superiore Sant’Anna, della Scuola Normale Superiore e della Scuola IMT, insieme al CNR (area della ricerca di Pisa), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Sezione di Pisa) ed è finanziato dal programma di ricerca e innovazione dell’Unione Europea Horizon 2020.
